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mercoledì 22 gennaio 2014

Mutande Hentai

Queste dovevo proprio mostrarvele.
Le ho trovate al mercatino di Viterbo. Sono da uomo ovviamente, ma non ho resistito, sono troppo originali!!!. Una ragazza le ha tirate su prima di me dicendo "mamma mia che schifo!!!" io non potevo farne a meno, non io che sono una fumettista porno!!
Sembra un hentai anni 90...lo riconoscete?





martedì 21 gennaio 2014

Aria di crisi

Non mi riferisco alla crisi in Italia, ma a quella dentro di me.
Come al solito riguarda il lavoro.
Ci sono mesi in cui mi sento forte, e so che posso lavorare in maniera tutto sommato professionale. Ho i miei difetti (come tutti) e nonostante tutto, ciò che creo piace molto, e le richieste non mancano assolutamente, io vivo di questo.
Ma ci sono periodi in cui non sopporto come sta andando e di come probabilmente andrà la mia esistenza. Il disegno sta distruggendo la mia vita. Quei difetti del mio stile si ingigantiscono e mi portano a passare ore a correggere un viso o una qualsiasi anatomia, senza mai risolvere al cento per cento. Odio il disegno o la tavola che sto facendo ancora prima di averli finiti. Mi dico "porca troia questa cosa l'ho studiata per mesi, eppure continuo a sbagliarla sempre alla stessa maniera".

Più vado avanti e più mi sembra di sapere meno cose, di essere sempre meno portata e pronta per la carriera della fumettista. Tanti colleghi mi hanno detto di essersi sentiti proprio come me anni prima, ma non gli credo assolutamente. Certo, chiunque agli inizi si sente insicuro ma nessuno, di questo ne sono certa, sta affrontando e ha affrontato questo bellissimo lavoro come me.
Si, bellissimo, perché lo è. E lo sto odiando per colpa mia. Passo svariati minuti su facebook a osservare cosa fanno gli altri, postano"schizzi" di tre minuti (perché fa fico dire quanto ci hai messo, ma è lampante che certe cose hanno richiesto mooolto più di tre minuti) o illustrazioni complete che guardo con ammirazione e invidia. E lo vedo che in quel lavoro c'è divertimento. Non vedo fatica, pianto, dolore...ma vedo forza, dinamismo, vita. Quello che manca nei miei disegni. Si sente l'estrema rigidità del mio stato d'animo, si sente che sono tesa, che ho paura. Qualcuno lo ha percepito questo...ma non riesco a cambiare la mia condizione.

D'altra parte, però, c'è chi sta peggio di me, eppure si sente stocazzo. Un po' li invidio, un po' mi fanno pena perché non si rendono conto di quanto possano essere ridicoli ai miei occhi. Sottolineo i miei, perché questi sono molto più apprezzati di me. Il perché non si sa, e neanche vado a chiederlo.
Ci sta anche se sei antipatico, sei fottuto. Ti parlano dietro in una maniera assurda. Se invece lecchi il culo, allora forse hai una speranza che queste persone ti prendano in simpatia e magari ti notino, ti facciano entrare nel "gruppo". Io non sono quel tipo di persona.. mi faccio notare per altro purtroppo.

Mi sento confusa, finisco sempre col scrivere tremila cose differenti, ma io sto molto male dentro, non ce la faccio.
Mi sforzo tanto, ogni santo giorno. Ho rinunciato al divertimento, allo svago, per stare a casa d'avanti al pc a cercare di lavorare, di fare soldi, diventare qualcuno...di avere il rispetto di chi fa il mio stesso lavoro. Ma in questo ambiente, puoi magnare pure in testa a 3/4 nomi famosi, ma se non sei nessuno, non conti un cazzo. Se invece un incapace di merda ha pubblicato in Marvel, DC, quello che te pare...allora è un Dio, anche se disegna le braccia corte, i crani allungati, o donne che sembrano tutti uomini. Se certe cose le facessi io, mi sentirei dire sai cosa?? " ah ma non hai fatto le braccia corte? Ma quella testa??" Eccerto.
Odio quello che faccio per un insieme di cose, tra le quali questa. L'atteggiamento degli altri mi fa sentire piccola, incapace, superflua pur contando sicuramente più di qualcuno (di pochi eh). Mettici che non riesco a tirare fuori le idee pare pare a come le vedo nella testa (perfette di anatomia, composizione, colore), mettici che non so cosa devo farne del mio futuro da fumettista, se continuare a vivere nell'ombra più assoluta tra commissioni porno, o se buttarmi e propormi in una casa editrice. Le case editrici so serie, e io non sono come tanti sbruffoni che si sentono pronti a entrarci, quando dovrebbero giusto entrare da un oculista per capire che forse hanno bisogno di studiare ancora e ancora. Ed è quello he faccio io, studiare ancora e ancora per essere pronta, e sperare di non essere rifiutata. Ma per quanto ancora dovrò prepararmi?? Sento sempre più difficoltà, mi sembra di saperne sempre meno, e io non so come comportarmi.
Sono ossessionata dal disegno. Io lo amo davvero, ma mi sta ammazzando. Dovrebbe essere divertente ma per me non lo è più da tempo.
Se solo riuscissi a disegnare come desidero davvero, se solo avessi la conoscenza necessaria...allora si che mi divertirei davvero, allora si che me ne fregherei altamente di chi è più bravo di me, perché a quel punto anche io mi sentirei soddisfatta dello stile che mi sono costruita dopo tanti anni. Voglio amare quello che creo.. voglio amare i miei disegni, voglio essere capace di farli come si deve, come li vedo nella mia mente.
E' possibile? Perché solo io non ci riesco?

Stay divided.

domenica 19 gennaio 2014

Il fascino della divisa


Questo blog è stato creato solo per un mio sfogo personale. Avendo tanto bisogno di scrivere, ho deciso di farlo qui per non infastidire la "sensibile" gente di facebook (o non rompere i coglioni a famiglia e amici). Chiunque sia incuriosito da questo blog è il benvenuto, ma avverto da subito che potrebbe essere una continua polemica, con poco di positivo, ma non è detta l'ultima parola.
Qui non troverete una Rosita che cerca di essere professionale per avere lavoro e rispetto, troverete me, per quello che realmente sono.

Perché "il fascino della divisa"?
Il nome ha un doppio significato: fascino della divisa perché ho sempre subito il fascino della mimetica, della figura del militare. Inoltre mi sento sempre in guerra con me stessa e il mondo intero. Sempre sul chi va là, con il sospetto che qualcuno tenti di fregarmi.
Poi c'è la parola "divisa" che sta a significare che mi sento distaccata da tutte le altre persone. Per quanto mi sforzi di piacere a tutti, o di sentirmi parte di un gruppo, alla fine mi sento sempre messa da parte. A volte lo desidero, ma il più delle volte non riesco proprio a piacere per il mio carattere scontroso ed estremamente polemico.

Stay divided.