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mercoledì 21 maggio 2014

Un generale "addio"

Stanno cambiando tante cose nella mia vita,  ma ovunque io mi giri mi sembra di vedere il vuoto, negatività, sfortuna.
Non riesco più a prendere nulla con serenità, neanche le cose belle.
Le cose belle creano in me una specie di disagio, come se non ne fossi abituata. Un disagio talmente grande, da diventare comunque negatività e tristezza. Sono arrivata quindi, a un punto in cui qualsiasi cosa faccia, non sono felice.

Finalmente ho avuto la "forza" di togliermi da facebook. Non è ancora accaduto ma è imminente, ormai è deciso e parlo come se già non ci fossi più.
Dopo cinque anni di smadonnamenti, qualche risata e tanto, tanto lavoro...non ho conquistato nulla, non quello che desideravo. Sicuramente ho "rapito" il cuore a un po' di persone, ma non sono quelle che speravo..diciamo...si...qualcuno c'è...ma non tutti.
Una persona tra queste, stamattina mi ha "salutata" dicendomi di avermi tolto l'amicizia prima ancora che io mi cancellassi, così, tanto per avere un posto in più tra i suoi contatti, che fa sempre comodo. Dopo una breve conversazione, la conclusione è stata che "non mancherò a nessuno", per nessuno si intende la categoria cui fa parte questa persona, appunto il fumetto. Ho pensato tra me e me "hoho...che novità!!! lo sapevo già" ma di certo non mi aspettavo un simile atteggiamento. Sarà stato deluso dal mio comportamento dopo tanti consigli, ma c'è anche che, quando non te ne frega un cazzo delle persone, preferisci eliminarle dalla tua vita, come non dargli torto. O semplicemente dico cose vere e quindi scomode, su quell'ambiente pieno di leccaculi a non finire. Si, il 90% sono dei leccaculo schifosi e io solo lo dico (anzi, tanti hanno condiviso la mia opinione privatamente su facebook, furbastri!). Ma si sarò anche na rosicona, ma è la verità, è vero. Meglio nessuno tutta la vita che una montata di merda. Meglio pulire i cessi, che tanto stare su facebook non c'è tanta differenza sapete.

Questo è il secondo motivo che oggi ha scatenato un pianterello un'ora si e una no, fino adesso.
"Poveretta, povera vittima". Fino a prova contraria è proprio così, perché chiunque ce l'ha con me.

Il primo motivo della mia grossa incazzatura è accaduta proprio ieri. Ho discusso pesantemente con mia madre, e non sto a raccontarvi i particolari. Fatto sta che sono in piena "sindrome premestruale", e non è che venga presa da sintomi nuovi, anzi, sono come sempre, però con il mio "solito" accentuato oltre il limite..potete immaginare? Ecco.
E' vero che sono sempre ammusata, gobba sulla tavoletta grafica a tirar su soldi, ma è anche vero che non rompo mai il cazzo a nessuno, perfino quando sto fisicamente male. Non esce un "aia" un "oddio come sto male" silenzio, solo la mia espressione dice "quanto sto male". Questo significa però, che reprimo i sentimenti, e tengo dentro perfino un mal di testa. Questo fa bene alle orecchie altrui, ma danneggia me. Infatti ieri sono esplosa tra strilli e pianto, perché quando mia madre vede che sto male, non so per quale scozzese ragione..provoca. Di solito uno con le palle girate viene lasciato in pace, ma non qui. E' brutto sentirsi assaliti da tremila dubbi, pensieri, e non avere qualcuno in grado di tenerti a bada, anzi, alimenta lo stato d'animo negativo fino a farti esplodere. Non lo auguro a nessuno

Poveretta, povera vittima. Si, è ancora così.

Continuo a chiedermi se la causa di tutta questa insofferenza sia quasi esclusivamente il lavoro, e quello che mi ha comunicato questo ambiente per cinque anni. Di problemi ne avevo parecchi anche prima, ma negli ultimi anni sono peggiorata tantissimo. Mi dicono tutti "sarà il caso di cambiare lavoro?" mah, probabile, se va avanti così. Tanto, come ho scritto nel post precedente, se non sei in una casa editrice vieni considerato, nella migliore delle ipotesi, come uno che non conta niente, pur avendo maggiore talento di chi fa il galletto vallespluga. Perché c'è anche questo purtroppo.
E' brutto sacrificare amici, svaghi e soprattutto la famiglia, per un lavoro BELLO, ma smerdato dal sistema corrotto e mefitico. Lavoro quanto chi sta in Marvel ma la gente non lo sa e non si pone il problema. Zero soddisfazione, solamente tante ore di lavoro, tanti sacrifici per i soldi, non per soddisfazione, non per considerazione. Mi sono sentita sempre sola, sempre.

Chi fa il mio stesso lavoro non capisce, figuriamoci gli amici, che hanno preferito stare disoccupati, poveri in canna, o con un comunissimo lavoro, in comitiva e sempre in giro, puntandomi il dito contro e dicendo "tu non ci sei mai stata". Figuriamoci la famiglia che mi vede comodamente seduta a casa, a fare quello che secondo loro dovrei amare, ma che non amo più da molto tempo. Tanto mi alzo quando mi pare, bel lavoro, facile. A chi la pensa così, vorrei fargli consegnare una illustrazione completa al giorno, stando attenti ai toni colore, alla composizione, all'inchiostrazione, anatomia e prospettiva.

Forse non sono portata per questo lavoro, sono troppo selvaggia, mi piace la libertà, mi piace l'onestà e odio falsità e leccaculi. In questo lavoro non c'è libertà (soprattutto di parola), non c'è svago, e c'è anche che devi "saperci fare" ossia, per l'ennesima volta, farsi venire una lingua a paletta e utilizzarla bene sui buci di culo che ti interessano, si, lucidiamoli sti deretani, a mò di sbiancamento anale. Io non ci sto. Però poi se utilizzi due foto ammiccanti su facebook, ti accusano di metterle proprio per attirare le persone che vuoi. Se ste persone sono capre, e si svegliano soltanto con una foto mia...beh...è un problema loro. Pori repressi, sfigati, non lo so, ma non è affare mio, non è colpa mia se attira più un autoscatto che un disegno colorato per sei ore con fatica. Il problema non è il mio, è vostro che siete malati di mente, e non avete di meglio da guardare sui social, e probabilmente per strada.

Riprendiamo discorso parentela? La mia più grossa soddisfazione. Io non dirò più una parola, neanche un come stai. Non mi si può dire "sfogati con me" e quando lo faccio mi si ignora. Aoh, io non voglio rompere a nessuno, ma se tu mi chiedi sfogati pure, io lo faccio e mi aspetto una parola. Ma anche qui il discorso è lungo, difficile e scomodo. Ho fatto di tutto pur di far stare bene gli altri, e con la scusa del disegno avoglia te a cose in comune. Ah, no, si preferisce stare con gli amici, fare nottata con gli amici.

E' inutile, più ti affanni e più incontri indifferenza.

In tutto questo, sto finalmente per trasferirmi, me ne vado a Viterbo dal mio fidanzato. Sarà una buona mossa, o una pessima mossa? Mi sembra già di sentire il peso di un passo così grande. Ho sicuramente l'età per una mossa simile, ma forse non la testa, per quanto possa essere precisa e responsabile. Cambierà qualcosa cambiare luogo in cui vivere e lavorare? Quindi stare a sentire meno litigi, problemi, cazzi e mazzi, o io mi porterò tutto dietro a Viterbo? C'è questo rischio. C'è il rischio che io continui a sentirmi così, come sempre, ma in un'altra città. Ho il terrore di questo, sento che ormai niente può farmi cambiare stato d'animo. O cambio lavoro o mi ammazzo, e per come sono fatta il suicidio forse è moooolto più semplice!!!. Nella vita ho sognato solo tre lavori: doppiatrice, veterinaria e disegnatrice.
Forse avrei dovuto fare la veterinaria, per come sono fatta. Ma non avevo voglia di studiare così ho mollato l'idea. Ma ho capito che lo studio esiste in tutto, e penso proprio che ci sia più nel disegno, che nella medicina. Boh, forse ho detto una stronzata. Ma nel disegno finchè campi ti tocca studiare come se fosse il primo giorno eh, non c'è scampo. Poi se c'è chi diventa famoso con lo scarabocchio, buon per lui. Tanti hanno ciò che non meritano, il mondo va così.
Tornando al discorso cambiare vita...non lo so.Una parte di me vuole restare qui a prenderci cura di chi c'è, ma il mio prendere cura consiste soltanto nel dare qualche soldo per vari pagamenti, e a sorvegliare, fare la guardia come un cane. Non faccio altro. Non ho tempo ne di parlare ne di confidarmi. Un'altra parte di me prova rabbia e vuole andarsene via e lavorare in condizioni migliori e soprattutto più tranquille. Ma se io mi portassi dietro, appunto, questa negatività? Perché dalla famiglia puoi allontanarti, da te stesso, e dal lavoro che secondo te ti crea problemi, no. inoltre il mio ragazzo fa lo stesso lavoro. Competizione, gelosia eccetera. Temo che non camperei bene neanche tra le braccia di Spider-man, starei sempre a farmi problemi.
Ho paura di rovinare tutto, ho paura di rovinare un'altra persona e che questa mi lasci, perché con me non c'è scampo, non c'è riposo, non c'è soluzione. Andrei abbattuta, come con il cavallo zoppo. Io so zoppa di cervello, andrei abbattuta all'istante. Invece c'è qualcuno che cerca di curarmi, qualcuno che cerca cure e soluzioni tutti i giorni, ma si sa, se sei in fase terminale c'è poco da fare.
Si, mi sento in fase terminale. Mi sto spegnendo. Si sta spegnendo la voglia di vivere, di disegnare, di parlare, di respirare, di essere gentile e generosa. Non ho più la forza di fare nulla perché tanto qualunque sforzo non viene capito o apprezzato.

Il mio "generale addio" è il mio periodo facebook finito. Il mio lungo periodo dentro casa, sta per finire. Tutte le amicizie nate e morte, quelle che ho cercato di mantenere ammettendo i miei errori inutilmente, addio a quelle poche persone con le quali sono cresciuta che potevano darmi gioia invece hanno preferito l'indifferenza.
Questa estate tante cose cambieranno, e non spero troppo in un cambiamento positivo, sono piuttosto spaventata.
Mettici anche che la convivenza, ti porta a diventare quasi marito e moglie, non fidanzatini con la testa tra le nuvole, che pensano solo a sbaciucchiarsi. Mi piaceva, dico la verità. Le tante responsabilità invecchiano, fanno diventare stanchi e noiosi. Ma è il corso naturale della vita, infatti tutti gli adulti sono tristi e noiosi, io ho iniziato proprio bene!.

Fatto sta, che io questa estate, ho la possibilità di cambiare la mia storia, e ci proverò anche se so già cosa succederà.

Stay divided.

Addio Facebook!


Con questo messaggio, sto per lasciare il mondo di facebook, con estrema gioia.
Mentre pubblico il post, ne sto già scrivendo un altro, diciamo il seguito di questo qui.



"Entro il mio compleanno voglio cancellarmi da facebook.
Certo, verranno spazzati via tanti ricordi, racchiusi in foto, video e commenti. Ma non vale così tanto da rimetterci la salute.

Qui esce il vero io delle persone, un luogo dove puoi dire e fare quello che vuoi senza paura perchè nessuno può venire a metterti le mani addosso o dirti le cose in faccia. Su facebook teniamo la maschera nel cassetto, fuori la indossiamo e siamo più falsi, o semplicemente non ci sembra il caso di prendere a testate qualcuno.

Su facebook ho potuto studiare per cinque anni 5 categorie di persone:

Amici, parenti, fumettisti, fans e haters come li chiamate voi, mah, semplicemente gente a cui sto sui coglioni senza motivo.

Fans (che comprendono anche i maniaci ecc): pochi ma buoni. Anche se molti si vantano fan numeri uno quando neanche sono riusciti ad acquistare Sexual Symbiosis, per il gusto di avere un mio lavoro completo. Non mi frega nulla dei soldi, li ho già avuti ed è andata bene così. Ringrazio comunque chi mi ha incoraggiata in tutto questo tempo, persone che hanno speso nottate intere a cercare di aiutarmi con i miei problemi.

Parenti: non pensavo di rimanerci tanto male. Pensi di conoscerli come le tue tasche, invece riescono sempre a sorprenderti. Non ci sono mai, non ti cercano, non condividono i loro problemi e gioie con te. Preferiscono fare le cose con gli altri suppongo. Cugine che fanno figli (che non vedrò mai), che si sposano e io non ne so nulla. Ci sei o non ci sei è la stessa cosa, e la cosa che più mi addolora è l'indifferenza.

Haters: pochi ma stronzi. Gente che neanche ti conosce e chiacchiera senza sapere nulla della tua vita, ma pensa di saperne più di me. Alcuni sono fumettisti (con i quali non ho più contatti) e hanno osato dire cose che manco ai cani. Che utilizzo le foto per farmi "pubblicità", per farmi notare (pure fosse checcazzo vuoi? evidentemente non so fare di meglio), oppure che non sono professionale perchè mi lamento sempre (professionale tu che sbraiti tutti i giorni su facebook, con vari checcazzo me frega, hai da schiattà e non andiamo avanti, solo che sei lo fai tu sei cool, se lo faccio io non sono professionale)

Amici: grazie a questo social ho perso la mia migliore amica tre anni fa, se non quattro. Il bello è che è colpa mia, che l'ho costretta a iscriversi. E' uscito il peggio di se, cose che già percepivo ma mi sembravano innocenti e immature, niente di che. La situazione era ben peggiore, e ho dovuto dire basta.
Gli altri? Preferiscono fare le cose per i cavoli loro, perchè io non sono mai stata presente, e se lo sono "legato al dito" o semplicemente hanno capito che non sono di buona compagnia, e hanno ragione, non sono arrabbiata.
Amici che dicono di volerti bene, ma tanto. Però quando m'è morto il cane non ho sentito mezza parola da loro, che conoscevano il mio animale, visto, "frequentato" per anni. Considerato "l'amore loro" e altre stronzate. Quando è morta sono stata sola, devo solo ringraziare il fratello di Oscar e la sua fidanzata, se la scorsa estate non mi sono gettata dalla finestra. Senza dire nulla, ho mi sono stati vicino tanto tempo.
Io non ci sono quasi mai stata fisicamente, ma quando stavate a ricordare un giorno infelice, io avevo sempre una parola. Bisogno di un consiglio? Sono qui. Sono stata più coerente io, ad aver detto quasi mai "ti voglio bene".
Amici? Mi bastano quelli che ho e frequento quando posso, soltanto due.

E per ultimo..i fumettisti:
Tanto chi leggerà mai questo post? E' lungo e noioso, ma cercherò di dire le cose con le buone, buonissime. Anzi, potrebbe attirare persone che solitamente non mi cagano di pezza.
La delusione, forse più grande. Pensavo fossero tutti uniti, come una grande famiglia. Invece si fa come a scuola...ricordate? I gruppetti. Si, si fanno i gruppetti di tale casa editrice, o tale città. E' vero, è così!! è divertentissimo. Si mettono mi piace tra di loro, anche quando il lavoro postato è visibilmente orripilante. Facebook ha fatto il lavaggio del cervello a tutti, non solo a me. Sai per loro cosa conta? Non quanto vali, quanto sei bravo, conta solo per chi lavori. "lavori in Marvel? Benvenuto fratello mio" e giù di mi piace tra colleghi. Lavori per DC? "Mah fratello mio quanto sei bravo, il top!" giù de mi piace...e così via. Se tu hai quella bravura di cui parlano (quando sei nella loro casa editrice) ma NON lavori per nessuno...tac che nessuno ti considera, come se non fossi un professionista, come se non lavorassi bene. E' la verità ragazzi, e fa schifo, questo ambiente fa schifo, e io preferisco stare sola e farmi la mia strada, senza zeppe, leccamenti di bips e altro. Lavoro quanto loro io, magari meno bene, ma quanto loro. E mi sento na poveraccia che li cerca da semplice fan per avere un consiglio, quando nonostante tutto io sono collega, perchè facciamo lo stesso lavoro in maniera più o meno professionale.
Tra tanti pochi non sono così, e meritano tutto il mio rispetto e fiducia, loro sanno chi sono e spero che non si sentano offesi. Mi correggono i disegni, mostrano i loro trucchi, o chiedono dei disegni.
Frequenti la scuola del fumetto per 3 anni, e gli insegnanti neanche ti riconoscono. Oppure questi ti dicessero una volta "bel disegno", "sei migliorata" "sei peggiorata" "hmmm vorrei darti qualche dritta" o cose del genre. Indifferenza totale, eppure i soldi da me li avete presi, e, a parte questo..sono stata vostra allunna...non vi piace l'idea di continuare a seguirmi in qualche modo?. Sapete chi mi segue quando può? Chi non mi ha mai vista di persona! potrebbero fottersene invece parliamo su skype e mi aiutano tanto.
Questa è la verità. Puoi fare anche schifo ma se sei in casa editrice sei un Dio. Ma vi ricordo, che il fumettista è un lavoro come un altro. Non facciamo ne ricerca contro il cancro, ne lo curiamo, non contiamo un cazzo...quindi abbassiamo la cresta, me lo dico anche da sola.

Cinque anni, per tirare fuori poche persone molto, molto belle...meglio di niente no?

Comunque, il migliore consiglio, aiuto, sostegno...è arrivato solo ed esclusivamente da chi non mi ha mai vista di persona, o chi mi ha vista una volta. Pensa tu.
E ringrazio queste persone.

Avrei taaaanto altro da dire, ma penso di aver già fatto molti danni, ma tanto non romperò più a nessuno, e io stessa non mi straccerò i maroni tutto il giorno a sentire, vedere sempre le stesse cose da queste cinque categorie. Cinque anni tutti uguali, e io non mi voglio tanto male, io voglio uscire da questo inferno che tanto non porta a niente.

Detto questo, entro giugno cercherò di chiudere, quindi di me rimarrà un altro account
"yumemirai", il blog "vicologeco" (lavori), il blog "il fascino della divisa" (sfoghi personali), forse una pagina fan di me come cosplayer, e la mia e-mail: frieza_87@yahoo.it

Se siete interessati, potrete contattarmi comunque, e avere notizie sui miei lavori, o sulla mia mente malata.

Bona serata a tutti, mi scuso per gli errori di ortografia (ah perchè dimenticavo..è importante parlare bene l'italiano, se no sei na capra, ma ci è concesso dire bellerrimo, figherrimo o quelle cose che dite voi..quello si che è italiano)".